Ciao Graziella

Che non stavi bene lo sapevamo, ma si sa, non siamo mai pronti a lasciare andare via le persone che vogliamo bene. Ti conosco da una vita per la fraterna amicizia con Gianluca e anche per quella che nutro per tutte le tue figlie, un pò come tutto il paese lo è, perchè sono splendidi ragazzi, come te, trasmettono positività solo a salutarli la mattina.

Ricordo quando da adolescenti facevamo le ore piccole,mi acchiappavi la mattina e ti raccomandavi di non combinare casini, ce l’ho ancora nelle orecchie quel ” Mi raccomando è”, col tuo accento parmense. E poi le serate estive, le tante chiacchiere davanti al Tony’s. Gira e rigira finivi a parlare sempre di loro.

E la tua ansia quando Liliana a quattordici anni doveva andarsene da casa per inseguire il suo sogno della pallacanestro? “Che dici Angiolè, è una bambina”. Avevi una mentalità aperta, l’hai lasciata andare e insieme avete vinto la scommessa, ora è una stella del basket.

Sei stata una guerriera, lo devo ammettere, del male che ti affliggeva hai sempre detto che non t’importava, hai vissuto fino alla fine come volevi tu. Per farci l’ultima risata io e te, l’unica cosa che non hai fatto è lasciare i cinque pacchetti di debito:” Poi se muoio te li fai pagare da loro”. Sei unica.

Resterai sempre nel mio cuore, ciao Graziella!!!

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