Ciao Peppe!!!


Purtroppo è arrivata la notizia della scomparsa di Giuseppe Bonito. Un altro personaggio di Minori, un grande compagnone ci lascia e porta con se altri pezzi di cuore.

Tutte le mattine avevamo l’appuntamento fisso alla Conad in piazza, facevamo un pò di “teatro” col salumiere e poi prendevi il sacchetto col pane raffermo che ti conservava apposta, e col triciclo andavi sul parcheggio dalle tue paperette. Per tanti anni, due volte al giorno, andavi a sfamarle come fossero state le tue bambine, li conoscevi una ad una e quel suo amore era ricambiato, tanto che non appena sentivano il solo rumore del mezzo ti facevano una festa.

Sempre disponibile con tutti, il periodo delle tombolate mettevi a diposizione il tuo garage e il triciclo per trasportare e stipare i panettoni e ti trovavo ad aiutarmi anche il giorno di Natale. Poi sfottevi a Giggino ‘o salumier’:” L’ann’ che vene’e panettun”e iamm’ accattà a Sisa ‘e Maiur’, costano chiù poc'”.

O quando rimasi fuori dalla casa a Torre e corremmo con la scala per entrare dal balcone. “We pè, quant’ t’agg’a rà?” e tu rispondevi:” Vir’ addo’ t’ ni aì a fancul’ we Gèk”, te lo chiedevo sempre per fartelo dire. E anche il Venerdì Santo il tuo motociclo sempre a girare per il paese con i ragazzi dell’Arciconfraternita per montare l’addobbo al Cristo Morto.

Negli anni scorsi che divertimento quando c’era il tavolino sul lungomare dove giocavano a carte se durante al briscola il suo compagno faceva un errore e quante gliene contava. Allucca arrivavano in cielo, era uno spasso, facevamo la folla attorno.

Una bella persona, una delle più buone che io abbia conosciuto. Per via del tuo vocione ti chimavano “‘o mammone” ma a Minori tutti sappiamo che grande cuore che avevi, quel cuore che dalla scomparsa della tua Angelina si era spezzato, te lo leggevamo in faccia, eri triste. Come eravate belli tutti e due nel triciclo, una coppia stupenda. Adesso vi ricongiungerete in Cielo.

Cia Pè, già ci manchi

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