Ciao Francesco


“Ciao Francesco” non è solo l’intitolazione di questo testo è anche il saluto che ci scambiavamo tutti i giorni quando ci vedevamo al negozio o quando passavi col furgone del lavoro.

Ce lo siamo detti per migliaia e migliaia di volte perchè sei stato uno dei miei migliori amici fin dall’infanzia, da quando da bambini frequentammo la scuola elementare dalle suore. Non posso mai dimenticare Francesco da piccolo perchè fra tutti mi balzava all’attenzione per quel suo parlare il “maiorese” stretto. Era troppo forte. Per tanto tempo siamo stati compagni di banco e tra le tante chiacchierate tra bambini ricordo che amava descrivere sempre il lavoro del padre che era imbarcato, indicava tutte le destinazioni dove si trovava in navigazione, tra le quali ricordo l’Africa.

Come con tutti gli altri siamo rimasti in contatto. Un paio di mesi fa pubblicarono su Facebook una foto di classe di quell’epoca, la scaricai sul computer e non appena gliela feci vedere rimase supito e felice nel vedere quel cimelio. Ci mettemmo a riconoscere tutti e soprattutto a rievocare i fatterelli e le marachelle che combinavamo, più io che lui però. Francesco era molto educato e rispettoso. Gliela stampai e gli dissi di farla vedere al figlio Giovanni il quale sarebbe stato contento di vedere il papà a scuola.

Quando parlava del figlio si entusiasmava, sorrideva, scuoteva il capo allargando le mani e diceva:” Comme aggia fa cu chille, è na cosa ascì pazze”. E mi raccontava di tutta la vivacità di Giovannino.

Durante tutto il periodo di chiusura per il Covid, con la gente a casa ed il paese deserto, con la scusa delle sigarette veniva da me per trascorrere un pò di tempo insieme e farci compagnia, gli dicevo di mettersi dietro alla porta perchè se passavano i vigili lo facevano ritirare a casa.

Eri uno che coltivava i veri valori della vita, devoto a Dio ed ai Santi, lavoratore, padre e marito esemplare. E’ incredibile e impensabile che su quella foto sulla quale abbiamo scherzato e riso adesso dobbiamo piangere proprio per la tua scomparsa.

Mancherai Francesco, mai avrei pensato che quello dell’altro giorno sarebbe stato il nostro ultimo saluto.

Ciao Francesco!!!

Ciao Angioletto!!!

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA


E così ci ha lasciato anche il buon Angioletto Pappalardo, amico di tutti, compagno di tante belle ed indimenticabili giornate in quel di San Nicola.

Sempre sorridente, mai triste, aveva il buon umore come suo marchio distintivo, lo sentivi cantare mentre passeggiava lungo le strade delle zone alte di Minori o quando al convento si finiva di pranzare e immancabilmente partiva il canzoniere di Salvatore, seguito poi da Angelo e dal coro sguaiato dei presenti.

Chi non ricorda Angioletto presente a tutte le funzioni che si tenevano nel paese. Battente nei giorni della Passione di Gesù, sotto lo stendardo dell’Arcionfraternita con la mozzetta nera ad ogni processione di Santa Trofimena o del Corpus Domini. Al Convento era lui col camice bianco a servire le messe, fedele collaboratore di Baldassarre, con l’incensiere in Chiesa o con la croce quando usciva la sacra statua di San Nicola.

Ha trascorso la sua vita su quella montagna, era la sua casa, in autunno soprattutto potevi salire tutti i giorni con la certezza di trovarlo lì col suo sacco in mezzo al castagneto a raccogliere castagne o cercare funghi, mentre papà Salvatore da bravo custode teneva aperte le porte del luogo sacro pronto a porgere il suo sorriso e la consueta escalmazione:” Benvenuti a Santu Nicola” a chiunque giungesse in cima.

Grande tifoso del Milan, seguiva tutte le partite, lo potevi interrogare sulle formazioni rossonere di diverse annate e lui ti elencava dal portiere all’attaccante senza saltarne nessuno, specie quelli degli anni vincenti.

La scomparsa di Angioletto per tanti di noi è l’ennesima pugnalata al cuore. Una carrellata di ricordi e momenti indelebili che non potranno più ritornare.

A pochi giorni dalla sua festa più sentita, quella del Primo Maggio, San Nicola ha interceduto affinchè il posto di Angioletto non dovesse essere più un triste letto d’ospedale ma egli doveva scalare per l’ultima volta una montagna ancora più alta, quella che porta in Paradiso, unica destinazione possibile per i puri di cuore come lui, figli di Dio senza peccato. Finalmente starai in Cielo con papà Salvatore e festeggerete insieme il Primo Maggio. Noi non ti dimenticheremo mai.

Ciao Angioletto, di nome e di fatto!!!