Ciao Vittorio!!!

Una notizia più brutta della scomparsa di Vittorio Santelia, per noi Vittorio ‘o Doge o Vittorio ra Sala giochi, stamattinna non poteva arrivare.

Vittorio è stato il nostro approdo per tanti anni della nostra adolescenza ed anche per i più grandi di me. Il pomeriggio puntuali alle due stavamo già davanti al suo locale aspettando che spuntasse da lontano col suo califfone bianco.

“State già cà”…. Il tempo di accendere i giochi e cambiare i gettoni e via fino a quando avevi qualche moneta da spendere e soprattutto fin quando il gioco non ti sbatteva in faccia il “Game Over”.
E se non era il gioco a stopparti ci pensava Vittorio, o perchè si faceva casino o perchè si dovevano lavare le macchinette. Per Vittorio dovevano risplendere, tanto che quando veniva il buon Vincenzo il Black da Tramonti a svuotare le gettoniere ci trovava l’acqua dentro.

Vittorio era una calamita, non tanto per le sue abilità di barman bensì perchè si faceva volere bene. Quanti clienti da mattina a sera da ogni parte della costiera oltre che tantissimi avventori forestieri. Si chiacchierava, si scherzava, si rideva. Quando arrivava l’orario prendeva la pompa e la frizziava su tavoli e sedie, “jatevenne mò, che tenga a lavà”. Era fissato per la pulizia, lavava anche nelle fessure dei vasali della piazza.

Oggi in tanti concordano che con lui vola via un pezzo di storia, quella popolana, quella di strada.

Quando Vittorio decise di trasferirsi a Maiori fu un dispiacere per molti, per me come se avessero abbattuto un momunemto. Ogni qualvolta ce n’era l’occasione si andava da lui a prendere un caffè. Come è capitato di fare poche settimane fa quando andai da lui non tanto per il caffè ma per la voglia di rivedere una persona cara. Quando uscimmo io e Marzia il parere fu unanime, ” ‘o meglio cafè è sempe chille ‘e Vittorio”. Mai avrei pensato che quello sarebbe stato l’ultimo.

Ciao caro Vittorio, ti vorremo sempre bene, e mò fancelle pruvà pure Ncielo stu cafè!!!

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