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Ciao Pittore


Una cara persona ha lasciato Minori per raggiungere il Paradiso: Antonio Landi,’o Pittore.

Un uomo di rara bontà e cordialità, un grande lavoratore che si è fatto apprezzare ovunque per la sua bravura e professionalità nella tinteggiatura, un amorevole padre e nonno.

I suoi figli Ciro e Franco hanno seguito le sue orme, ma in pratica il suo nome d’arte, “‘O PIittore”, l’ha trasmesso a tutti, persino alla moglie che se vogliono farti capire chi è a Minori ti dicono: ” ‘a Pittora”.

Fino alla fine i suoi nipoti, come anche i figli, sono venuti a giocargli la colonna della schedina, dicevano che questa lo rendeva attivo e lo divertiva ancora, a dimostrazione che seppur nella sofferenza la voglia di vivere, di sperare in qualche cosa, non l’ha mai smarrita.

Un personaggio gioviale, positivo, l’amicizia l’ha sempre coltivata e mantenuta con chiunque, così come amava coltivare un’altra sua grande passione, il giardino, l’orto, le sue galline. Me ne parlava spesso, ci è andato finchè ha potuto.

Del Pittore conservo un caro ricordo, indimenticabile. All’alba del 14 febbraio del 1994, quando fuori era ancora buio, accompagnò suo figlio Tino e me presso la stazione di Battipaglia a prendere il treno per Taranto dove avremmo iniziato il nostro anno di militare. Tino da allora non ha più svestito la divisa della Marina Militare. Sento ancora la voce del Pittore quando abbassando il finestrino appannato, faceva molto freddo, chiedeva a un passante dove si trovasse la ferrovia. Poi emozionati ci salutammo. Adesso ci salutiamo nuovamente con la speranza di rivederci un giorno.

Ciao Pittore!!!

Ciao Roberto


Roberto Di Martino non ce l’ha fatta. Una notizia più brutta di questa non poteva arrivare dopo lunghi giorni in cui tutti ci siamo stretti in preghiera auspicando un finale diverso. Così non è stato ed oggi è difficile compiere le azioni quotidiane senza pensare a quel ragazzone e trattenere le lacrime.

Come un rituale tutte le mattine quel furgone che si fermava di fronte al negozio con Roberto alla guida che salutava:” We, Angiolè” e, dopo aver fatto salire Mattia, ripartiva per andare al cantiere.
Poi il malore, nessuno voleva credere che fosse capitato proprio a Roberto. Buono, forte, tanto religioso e collaborativo di tante iniziative della sua Maiori, in primis come portatore di Santa Maria a mare.

Lo conobbi tanti anni fa durante le frequenti salite sul monte Falesio, casa della Madonna Avvocata, dove Roberto c’era sempre e con altri amici prestava la sua opera per la manutenzione ed il recupero del luogo sacro.
Da allora ogni quando lo incontravo la domanda era sempre quella:” Quann’amma sagliere ncopp’ Avvucata?”.

Sono stati giorni brutti questi ultimi, a chiedere agli amici come stesse, annunci di speranza seguiti da quelli più pessimisti.

Due domeniche fa, di primo mattino, incontrai Alessio Pisani, molto amico di Roberto con il quale condivide da anni l’esperienza del Carnevale, gli chiesi dove andasse a quell’ora e lui mi rispose che andavano al Santuario della Madonna Avvocata con una decina di amici. Ci guardammo senza pronunciare altro, la motivazione era fin troppo chiara.
Nello stesso giorno noi andavamo alla festa a San Nicola e credo che pur scalando montagne diverse siamo stati uniti in una sola preghiera per chiedere un miracolo.

Adesso Roberto andrà tra le braccia della Madonna che tanto ha amato mentre qui non ci capacitiamo per la sua partenza prematura. Solo la fede e la consapevolezza che questa è la vita può aiutare a darsi una spiegazione a tanto dolore.

Ciao Roberto!!!

San Nicola ed i suoi “angeli”

Domenica si è celebrata la festa presso il Convento di San Nicola dopo il rinvio per pioggia del primo maggio e ringraziamo il Signore che ha regalato una giornata bella e propizia per raggiungere il luogo sacro.

I festeggiamenti dei Santi che richiedono un pellegrinaggio faticoso, con la risalita di pendii come nel caso di San Nicola o per l’Avvocata, sono quelli più pregni di fede ed emozioni che a parole non si possono spiegare ma per capire bisogna viverli in prima persona.

Domenica scorsa non c’era la presenza di tanta gente, anzi ce n’era davvero poca rispetto al solito ma è proprio in questi momenti che aumenta la collaborazione e l’aggregazione dei presenti affinchè l’evento vada per il meglio e sia gradito al Santo.

E San Nicola ha di che essere felice perchè nel suo nome tutto ha avuto luogo.

Uno dei suoi “angioletti” è stato il piccolo Gennaro Florio il quale ha stupito tutti suonando la pianola e cantando, dando i sottofondi durante il rito sacro. Lui che non studia nè musica e nè pianoforte, spinto dalla volontà e dalla forte devozione, ha imparato da se e mai come in questa giornata è stato fondamentale per dare solennità alla funzione, celebrata da Padre Marcus. Grande Gennarino.

E poi Gaetano Nuschese che è passato dall’inchiodare tavole per preparare l’area esterna al servire la Messa come un consumato chierichetto, con gli abiti da lavoro, passando dal dondolare l’incensiere al piattino della Comunione. Una scena di una genuinità unica che merita tutta la stima e l’ammirazione per l’impegno e la dedizione.

Come non citare Alfonso Di Lieto e la sua figlioletta saliti appositamente per suonare zampogna e ciaramella durante la processione nel sentiero dei castagni, facendo sì che i presenti potessero intonare il solito ritornello, più urlato che cantato, “Evviva San Nicola e chi lo creò”.

E poteva mancare la tammurriata? Quest’anno è stata a rischio perchè non si vedevano arrivare i suonatori dei canti popolari. Per fortuna uno dei cantori storici, Antonio Abbate da Tramonti, è giunto con la tammorra in spalla ed insieme al minorese Pasquale D’Amato, giovane dotato di voce possente e conoscitore di tanti canti antichi della tradizione contadina, hanno regalato quel frangente musicale che dà il valore aggiunto a questa festa.

Infine i bambini, i veri angioletti di San Nicola, quelli ai quali di notte metteva i regali sulle finestre, soprattutto ai poveri, divenendo quello che per tutti oggi è Babbo Natale.

Ce n’erano diversi di bimbi che approfittando del tanto spazio a disposizione si sono divertiti a più non posso e si sono anche fatti sentire. Il vocio dei fanciulli è riecheggiato nella natura come il cinguettio degli uccelli. Una bambina, Benedetta, ha finanche festeggiato il compleanno, con tanto di torta e candeline, coinvolgendo tutti i presenti, come una unica famiglia.

I piccoli devono essere il punto di partenza, a loro bisogna trasmettere le tradizioni per farle tramandare ai posteri e non farle estinguere.

Questo 7 maggio è stato davvero un giorno suggestivo e carico di emozioni. Evviva San Nicola!!!

Ciao Francesco


“Ciao Francesco” non è solo l’intitolazione di questo testo è anche il saluto che ci scambiavamo tutti i giorni quando ci vedevamo al negozio o quando passavi col furgone del lavoro.

Ce lo siamo detti per migliaia e migliaia di volte perchè sei stato uno dei miei migliori amici fin dall’infanzia, da quando da bambini frequentammo la scuola elementare dalle suore. Non posso mai dimenticare Francesco da piccolo perchè fra tutti mi balzava all’attenzione per quel suo parlare il “maiorese” stretto. Era troppo forte. Per tanto tempo siamo stati compagni di banco e tra le tante chiacchierate tra bambini ricordo che amava descrivere sempre il lavoro del padre che era imbarcato, indicava tutte le destinazioni dove si trovava in navigazione, tra le quali ricordo l’Africa.

Come con tutti gli altri siamo rimasti in contatto. Un paio di mesi fa pubblicarono su Facebook una foto di classe di quell’epoca, la scaricai sul computer e non appena gliela feci vedere rimase supito e felice nel vedere quel cimelio. Ci mettemmo a riconoscere tutti e soprattutto a rievocare i fatterelli e le marachelle che combinavamo, più io che lui però. Francesco era molto educato e rispettoso. Gliela stampai e gli dissi di farla vedere al figlio Giovanni il quale sarebbe stato contento di vedere il papà a scuola.

Quando parlava del figlio si entusiasmava, sorrideva, scuoteva il capo allargando le mani e diceva:” Comme aggia fa cu chille, è na cosa ascì pazze”. E mi raccontava di tutta la vivacità di Giovannino.

Durante tutto il periodo di chiusura per il Covid, con la gente a casa ed il paese deserto, con la scusa delle sigarette veniva da me per trascorrere un pò di tempo insieme e farci compagnia, gli dicevo di mettersi dietro alla porta perchè se passavano i vigili lo facevano ritirare a casa.

Eri uno che coltivava i veri valori della vita, devoto a Dio ed ai Santi, lavoratore, padre e marito esemplare. E’ incredibile e impensabile che su quella foto sulla quale abbiamo scherzato e riso adesso dobbiamo piangere proprio per la tua scomparsa.

Mancherai Francesco, mai avrei pensato che quello dell’altro giorno sarebbe stato il nostro ultimo saluto.

Ciao Francesco!!!

Ciao Angioletto!!!

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA


E così ci ha lasciato anche il buon Angioletto Pappalardo, amico di tutti, compagno di tante belle ed indimenticabili giornate in quel di San Nicola.

Sempre sorridente, mai triste, aveva il buon umore come suo marchio distintivo, lo sentivi cantare mentre passeggiava lungo le strade delle zone alte di Minori o quando al convento si finiva di pranzare e immancabilmente partiva il canzoniere di Salvatore, seguito poi da Angelo e dal coro sguaiato dei presenti.

Chi non ricorda Angioletto presente a tutte le funzioni che si tenevano nel paese. Battente nei giorni della Passione di Gesù, sotto lo stendardo dell’Arcionfraternita con la mozzetta nera ad ogni processione di Santa Trofimena o del Corpus Domini. Al Convento era lui col camice bianco a servire le messe, fedele collaboratore di Baldassarre, con l’incensiere in Chiesa o con la croce quando usciva la sacra statua di San Nicola.

Ha trascorso la sua vita su quella montagna, era la sua casa, in autunno soprattutto potevi salire tutti i giorni con la certezza di trovarlo lì col suo sacco in mezzo al castagneto a raccogliere castagne o cercare funghi, mentre papà Salvatore da bravo custode teneva aperte le porte del luogo sacro pronto a porgere il suo sorriso e la consueta escalmazione:” Benvenuti a Santu Nicola” a chiunque giungesse in cima.

Grande tifoso del Milan, seguiva tutte le partite, lo potevi interrogare sulle formazioni rossonere di diverse annate e lui ti elencava dal portiere all’attaccante senza saltarne nessuno, specie quelli degli anni vincenti.

La scomparsa di Angioletto per tanti di noi è l’ennesima pugnalata al cuore. Una carrellata di ricordi e momenti indelebili che non potranno più ritornare.

A pochi giorni dalla sua festa più sentita, quella del Primo Maggio, San Nicola ha interceduto affinchè il posto di Angioletto non dovesse essere più un triste letto d’ospedale ma egli doveva scalare per l’ultima volta una montagna ancora più alta, quella che porta in Paradiso, unica destinazione possibile per i puri di cuore come lui, figli di Dio senza peccato. Finalmente starai in Cielo con papà Salvatore e festeggerete insieme il Primo Maggio. Noi non ti dimenticheremo mai.

Ciao Angioletto, di nome e di fatto!!!

Ciao Lorenzo


Con Lorenzo Civale se ne va un mio grande amico, un fratellone, soprattutto se ne va un servitore instacabile di Minori, dei minoresi e della nostra Santa Patrona Trofimena.

Non si tirava mai indietro e c’è stato per tutti, nessuno escluso. Poteva sembrare burbero, nervoso, spesso lo era, ma aveva un cuore grande Lorenzo.

Ricordo che quando doveva difendere i diritti suoi e dei colleghi era sempre in prima linea, altro che sindacati, Lorenzo alzava la voce e batteva i pugni sui tavoli quando c’era da farlo.

Lorenzo l’ho conosciuto da ragazzo, con lui pure una simpatica parentesi di qualche gara di basket in Prima Divisione, in seguito siamo diventati grandi amici. Sia ben chiaro, pure io mi sono preso le mie dosi di brontolate e sguardi incazzati.

La parentesi più bella per entrambi è stato il coinvolgimento nella organizzazione dei festeggiamenti di Santa Trofimena. Un pomeriggio al Centro Sociale, dopo una serie di incontri finiti con un nulla di fatto per la composizione di una commissione, ci ritrovammo solamente io, don Pasquale, Tonino Manzi e Lorenzo. Non era una decisione facile, la festa era a rischio, mi bastò incrociare lo sguardo di Lorenzo che con un segno di approvazione abbassò la testa e disse:” Pruvammece, Santa Trofimena ci pensa”. Da allora il nostro legame è divenuto ancora più forte.

Ricordo il nostro “primo” Lucernario, eravamo sul sagrato tesi e pensierosi con la speranza che tutto filasse per il verso giusto. Subito dopo l’apertura del panno la statua di Santa Trofimena avanzò verso l’uscita e Lorenzo mi disse:” Abbasta che a guarde, te passa tutte cose”. Era vero, aveva ragione. Anche ultimamente quando ci sentimmo a proposito di una visita medica mi rispose che andava tutto ok, “Lei ha fatto la sua parte, tu sai di chi parlo” disse.

Gli anni belli del Cinema Sotto le Stelle, con un altro indimenticabile amico, Alessandro Vaglia, tutti i giorni a pulire le sedie, togliere i residui di pop corn e bibite per rendere accogliente la sala all’aperto. Che belle soddisfazioni ci siamo tolti. C’era sempre.

Ha lavorato una vita intera senza fermarsi mai, la fatica non gli è mai pesata. Per Lorenzo tutto quello che faceva era una missione da compiere.

Con la sua Cooperativa ha dato pulizia e lustro al paese per decenni, il suo motto era “Nuie simme ‘e Minori, nun’ putimme fa brutta figura”. Ed è per questo che lo trovavi a qualunque orario in servizio, non riposava mai.
Lorenzo che lo chiamavano a tutte le ore, durante il pranzo, la cena, finanche quando dormiva, perchè c’era un topo o un gatto morto da togliere in strada, Lorenzo che si otturava il tombino e correva a disostruire, Lorenzo che quando c’era una processione puliva fino all’ultimo pezzetto di carta, Lorenzo col decespugliatore a rasare il prato del lungomare e a curare il verde pubblio insieme ai suoi colleghi, Lorenzo che il Cimitero doveva essere un “villetta”, come diceva lui; ci teneva tantissimo, e potrei andare avanti ancora per molto a descrivere l’efficienza ed il valore di Lorenzo. Una forza di volontà incredibile, fino a quando ha potuto.

“Io faccio ‘o spazzino”, diceva, per lui questo termine non era una offesa, anzi, era orgoglioso di esserlo e in questo suo essere si racchiudeva tutta la sua dignità e semplicità. Espressione che usò, come egli stesso mi raccontava, per descrivere il suo lavoro quando conobbe Antonietta, sua ragione di vita insieme alla figlia Federica. Quando parlava dei suoi tesori si scioglieva, quasi non lo riconoscevo. Era per loro che è stato un leone tutta la vita ed è per loro che ha tentato di vincere questa battaglia, fino alla fine.

Lorenzo non ha perso, ha vinto, perchè se mi guardo intorno un altro come lui a Minori non c’è e non ci sarà, tutti chi più e chi meno ce lo siamo ritrovati a fianco nel momento del bisogno. Lorenzo ha sempre dato, senza risparmiarsi un attimo. Lorenzo era un meritevole di ogni bene, un minorese esemplare ed encomiabile.

Ora starai finalmente viaggiando verso il Cielo, al cospetto di Dio e di Colei che amavi e quando la guardavi ti faceva stare bene.

Ciao Lorenzo, sarai sempre con me.

Ciao Salvatore


La scomparsa di Salvatore Nolli ci ha lasciati attoniti, senza parole, su tutti noi è calato un velo di profonda tristezza, dolore, incredulità.

Lo vidi passare poco tempo fa correndo davanti al negozio, con la sua mole imponente, il giorno dopo entrò nel negozio e come al solito mi salutò:”Wè, Yes”, e giù la solita espressione divertente. Passano due o tre giorni e un tizio mi dice:” Hai saputo di Salvatore? Ha una situazione di salute complicata”.

Scioccante, da non credere, in questi frangenti oltre a restarci male puoi fare una solo cosa: pregare. Purtroppo non c’è stato il lieto fine come tutti speravamo.

Davanti agli occhi mi passano continuamente immagini di Salvatore, dalle foto dell’asilo con mio fratello, di quando veniva dietro casa mia tutti i pomeriggi per recarsi a casa di Luca Troiano, altro indimenticabile amico che ci ha lasciati in giovanissima età. Ricordo i loro disegni dei personaggi dei cartoni giapponesi, tipo Dragonball, e io che stupito davanti a quelle figure a volte eseguite con semplici penne e matite gli chiedevo:” Ma overamente l’avete fatti voi, senza carta copiativa o altro?”.

I ricordi più allegri sono legati a quando con la ditta del padre più volte negli anni hanno eseguito lavori a casa nostra. Era un continuo di siparietti e battute. Salvatore, il padre Vittorio, il cugino, quante risate ci siamo fatti in quegli anni. Si affibiavano nomignoli a chiunque, nessuno si poteva sottrarre a quelle burle spiritose e simpaticamente beffarde.

Salvatore era sempre di buon umore, se ci penso non l’ho mai visto una sola volta malinconico.

Un’altra fotografia stampata nella mente è del papà Salvatore, amorevole come pochi. Davanti scuola non mancava mai, con gli abiti da lavoro e la bandana legata in testa, alla campanella di entrata e di uscita ad attendere il figlio. Nel mentre le chiacchierate incentrate immancabilmente sul calcio, altra sua grande passione.

A giugno abbiamo condiviso una grande emozione quando è stata celebrata la Prima Comunione dei nostri bambini. Non passava inosservata la loro “dolce attesa”, aspettavano un altro bel regalo:la nascita del terzo figlio, poi avvenuta nelle scorse settimane, e questo li rendeva ancora più belli.

Si può dire che Salvatore ha avuto una vita con tante gioie fino alla fine, tranne il triste epilogo che ha cagionato all’intero paese dispiacere ed incredulità, situazioni che possono far impazzire ma alle quali non riusciremo mai a dare una spiegazione plausibile.

Non riesco a credere di non poter rivedere più passare quel ragazzone mentre va a correre, a giocare a calcetto, il non sentire gli immancabili sfottò e le battute e ci sarà un posto tristemente vuoto davanti alla scuola, dove c’era sempre lui ad aspettare i figli. Però dall’Alto continuerai sicuramente a seguirli e proteggerli.

Ciao Salvatore!!!

Ciao Legge

A Minori sono stati affissi i manifesti che annunciano la somparsa di Gaspare Arpino, però se al nome e cognome non aggiungi il soprannome, ‘a Legge (la legge), nessuno capirebbe chi sia la persona in questione.

‘A Legge è stato uno dei personaggi minoresi più popolari, colloquiali e simpatici, amante della chiacchierata con chiunque avesse a tiro al lungomare o al bar. La politica e l’Inter gli argomenti dominanti nelle sue discussioni e guai a contraddirlo perchè alla fine aveva sempre ragione lui. Amava dibattere di tutto ciò che accadeva nel paese, ricorrenze religiose, accadimenti di cronaca o di politica paesana, in particolare nel periodo elettorale. Aveva la capacità di conoscere il tema adatto per parlare con chiunque avesse a tiro.

La raffigurazione che ha contraddistinto la Legge per una vita intera, quasi come il dipinto della Gioconda, è lui con il quotidiano incollato sotto al braccio e nell’altra mano l’immancabile sigaretta.

Negli anni addietro onnipresente a tutte le manifestazioni. Le partite di basket, di calcio, calcetto, sotto al palco ad ascoltare le bande di musica, ad ammirare spettacoli pirotecnici, ad assistere ai Gusta Minori e quant’altro avesse luogo. Un professore, un cittadino attivo con spiccato spirito critico, esilarante in molti suoi commenti e pronto ad assegnare un buffo appellativo a chiunque, soprattutto a chi benvoleva. E se sentiva una bestemmia o una cafonata arrivava l’immancabile esclamazione:” Profondo sud”.

Epiche le partite a carte nei bar e nei circoli dove più che giocare la si faceva sotto dalle risate. Dove c’era la Legge non era un tavolo da gioco bensì un palcoscenico degno del Bagaglino, con sketch e battute spassose in grado di radunare una rallegrata folla attorno alle sedie. Idem quando si assisteva alle partite dell’Inter con il Napoli, Juve e Milan, erano tutti contro la Legge e la Legge contro tutti. Scene alle quali abbiamo avuto la fortuna di assistere, scene che non si possono spiegare a parole, scene di minoresi scomparsi e irripetibili, immagini di gente genuina, di locali aperti da amici per stare tra amici.

Negli ultimi periodi la Legge,vuoi per l’età che per qualche problema di salute, svolgeva una vita più tranquilla, però nella sua casetta fino alla fine è stato sempre sintonizzato con la sua radio per le partite dell’Inter, la sigaretta e il quotidano sempre presenti. Così come sarà sempre presente in noi il tuo ricordo.

Ciao Legge!!!

E’ nato Gabriele


Grande evento a Minori dove la cicogna ha consegnato un fagottino con un bel bebè ad una famiglia del posto che porta tanta gioia a tutta la comunità, in particolare al villaggio di Torre che accoglie festante il nuovo arrivato.

In quel di Avellino, Marianina Brancati ha dato alla luce Gabriele, un bellissimo bambino di oltre tre chili di peso, per la felicità del papà, Marco Buonocore, e delle sorelline Noemi e Francesca le quali non vedono l’ora di coccolare il fratellino.

Auguri ai nonni materni, Giuseppe e Annamaria, a zio Giovanni con zia Carmela ed i cuginetti Giuseppe, Ilaria e Pietro, alla nonna materna Rosa, con zia Marina e zio Patrizio con il cugino Emanuele, zio Mario e zia Lucia con i cuginetti Rosa e Federico.

Sul Sentiero dei Limoni protetto dall’Arcangelo Michele si accende la luce della speranza con l’arrivo di Gabriele. A Torre, dove papà Marco lavora duramente salendo e scendendo con i suoi muli lungo i mille scalini, la vita continua e confidiamo nella nascita di altri piccoli torresi per popolare il piccolo ed ameno borgo.

Vive felicitazione per questa bella e numerosa famiglia!!!

E’ nata Chiara


Inizia alla grande il mese di settembre a Minori con l’arrivo della cicogna che consegna un bel fagottino ad una giovane coppia e porta gioia a tutta la comunità.

Presso la Clinica del Sole di Salerno, alle 17:21, Cristina Di Lorenzo ha datto alla luce Chiara, una bimba stupenda di quasi tre chili di peso, per la felicità del papà Marco Serretiello.

Marco gestisce l’unico punto scommesse del paese ma stavolta scommettiamo tutto sul fatto che si sarà sciolto dall’emozione come un ghiacciolo al sole nel vedere la sua primogenita.

Auguri alla nonna materna Antonella, agli zii Giovanni e Mario con Carmen e Francesca, ai nonni paterni, Rosanna, maestra presso le materne di Minori, e Gennaro del bar Antares, agli zii Andrea e Noemi ed al cuginetto Gennaro. Un pensiero va anche a nonno Vincenzo che dal Cielo di sicuro starà godendo di questo lieto evento.

Tanti auguri Cristina e Marco, continuate così…..