Domenica si è celebrata la festa presso il Convento di San Nicola dopo il rinvio per pioggia del primo maggio e ringraziamo il Signore che ha regalato una giornata bella e propizia per raggiungere il luogo sacro.
I festeggiamenti dei Santi che richiedono un pellegrinaggio faticoso, con la risalita di pendii come nel caso di San Nicola o per l’Avvocata, sono quelli più pregni di fede ed emozioni che a parole non si possono spiegare ma per capire bisogna viverli in prima persona.
Domenica scorsa non c’era la presenza di tanta gente, anzi ce n’era davvero poca rispetto al solito ma è proprio in questi momenti che aumenta la collaborazione e l’aggregazione dei presenti affinchè l’evento vada per il meglio e sia gradito al Santo.
E San Nicola ha di che essere felice perchè nel suo nome tutto ha avuto luogo.
Uno dei suoi “angioletti” è stato il piccolo Gennaro Florio il quale ha stupito tutti suonando la pianola e cantando, dando i sottofondi durante il rito sacro. Lui che non studia nè musica e nè pianoforte, spinto dalla volontà e dalla forte devozione, ha imparato da se e mai come in questa giornata è stato fondamentale per dare solennità alla funzione, celebrata da Padre Marcus. Grande Gennarino.
E poi Gaetano Nuschese che è passato dall’inchiodare tavole per preparare l’area esterna al servire la Messa come un consumato chierichetto, con gli abiti da lavoro, passando dal dondolare l’incensiere al piattino della Comunione. Una scena di una genuinità unica che merita tutta la stima e l’ammirazione per l’impegno e la dedizione.
Come non citare Alfonso Di Lieto e la sua figlioletta saliti appositamente per suonare zampogna e ciaramella durante la processione nel sentiero dei castagni, facendo sì che i presenti potessero intonare il solito ritornello, più urlato che cantato, “Evviva San Nicola e chi lo creò”.
E poteva mancare la tammurriata? Quest’anno è stata a rischio perchè non si vedevano arrivare i suonatori dei canti popolari. Per fortuna uno dei cantori storici, Antonio Abbate da Tramonti, è giunto con la tammorra in spalla ed insieme al minorese Pasquale D’Amato, giovane dotato di voce possente e conoscitore di tanti canti antichi della tradizione contadina, hanno regalato quel frangente musicale che dà il valore aggiunto a questa festa.
Infine i bambini, i veri angioletti di San Nicola, quelli ai quali di notte metteva i regali sulle finestre, soprattutto ai poveri, divenendo quello che per tutti oggi è Babbo Natale.
Ce n’erano diversi di bimbi che approfittando del tanto spazio a disposizione si sono divertiti a più non posso e si sono anche fatti sentire. Il vocio dei fanciulli è riecheggiato nella natura come il cinguettio degli uccelli. Una bambina, Benedetta, ha finanche festeggiato il compleanno, con tanto di torta e candeline, coinvolgendo tutti i presenti, come una unica famiglia.
I piccoli devono essere il punto di partenza, a loro bisogna trasmettere le tradizioni per farle tramandare ai posteri e non farle estinguere.
Questo 7 maggio è stato davvero un giorno suggestivo e carico di emozioni. Evviva San Nicola!!!