Ciao Michele

Di Michele ho un bel ricordo di quando ero bambino.

Quando passavo in via Lama per andare a Torre entravo nel suo magazzino, dove lavorava col fratello, mi fermavo sempre quel quarto d’ora e mi incantavo a guardarlo mentre, a capo chino, insaccava i limoni nelle cassette. Ogni tanto alzava la testa e mi sorrideva:” Che Angiolè, vai a truvà ‘o nonn’?”, il tempo di due battutine e tornava al suo lavoro.

Una felice coincidenza ha fatto sì che tua figlia Ornella divenisse la zietta delle mie figlie, tanto che quando ti incontravano ti chiamavano nonno Michele.

Ho trovato questa foto che ti scattai proprio io a San Nicola diversi anni fa, era una bellissima giornata, la ricordo bene, e tu eri molto felice di aver portato i tuoi nipotini fino al Convento. Ora Michele diciamo che sei andato un pò più sopra in un posto ancora più bello.

Ciao Michele!!!

E’ nata Roberta!!!


“Buondì ti scrivo di notte non riesco a dormine dall emozione ..” Questa è la frase che ha emozionato anche me scrittami da una madre, in piena notte, che ha appena dato alla luce una nuova vita. Linfa, speranza e gioia per la nostra costiera che sta tentando la rinascita dopo il buio della pandemia.

Presso la Clinica del Sole di Salerno, Nunzia Di Lieto ha messo al mondo una stupenda bambina di nome Roberta, per la felicità del papà Leo Cioffi, molto conosciuto per la sua attività “Auto Cioffi”, e di Denise, la quale non vede l’ora di cullare la sua sorellina.

Una nascita che rallegra, oltre a nonni, zii e cuginetti, le comunità di Minori e Ravello e a cui ci uniamo tutti in un fervido augurio per questa bella famiglia che si accresce.

Vive felicitazioni!!!

Ciao Salvatore


Con Salvatore Pappalardo se ne va un pezzo di storia di Minori e una parte importante della vita di tanti di noi che con lui hanno condiviso tanti bei momenti.

Non ci sono parole per descrivere questa grande persona, dal cuore immenso, di una fede in Dio e nei Santi sconfinata, di una dedizione alla famiglia esemplare, di un amore incredibile per il suo paese.

Grazie a te Salvatore ci siamo appassionati al culto di San Nicola e al Convento sul monte Forcella. Salivamo in montagna da ragazzini per fare una semplice passeggiata, tu ci invitavi dentro a consumare il pranzo con te ed i tuoi figli:”Trasit’, mangiat'”, un ritornello che ripetevi a chiunque passasse di lì. E se uno non si voleva sedere usciva fuori la tua frase che poi racchiudeva la tua filosofia di vita:” Mang’ ogg’, diman’ Dio c’ pensa”.

Piano piano siamo diventati una grande famiglia ed i tavoli e le sedie non bastavano più a contenere tutti. Tu a capotavola e noi intorno a te che quando finivi di pranzare davi il via al canzoniere, Carmè, Mamma, ‘O Suldat Nammurat’, ‘A tazz’ ‘e Cafè, ‘O Paes’ do Sole, e noi, con i calici di vino alzati a fare il coro appresso a te. Oppure quando bell’ ‘e buono ti alzavi zitto zitto e non capivamo dove andassi, poi te ne uscivi col panettone in mano per farci una sorpresa, cantanto “Tu scendi dalle Stelle”.

San Nicola ce l’avevi nel sangue, d’altronde come ci raccontavi spesso:” Nel 1954 il sindaco Ciccio Di Lieto mi disse: Salvatore, queste sono le chiavi di San Nicola, vai e fai il custode”. E da allora hai scritto la storia insieme ai tanti volontari che si sono succeduti nel tempo. Ti commuovevi quando ti veniva in mente di quando quel luogo sacro era ridotto ad un ricovero di pecore e capre ed ora lo vedevi finalmente come la degna dimora del Santo Vescovo, dicevi sempre:” Quello che avete fatto per San Nicola hanna scriver’ rint’ ‘o Vangel'”. Ti ricordo seduto per tanto e tanto tempo, quando dopo la festa tutti andavano via, assorto di fronte alla statua di San Nicola. Tu ci parlavi e da lui ricevevi tutte le risposte che ti servivano.

Quando hai iniziato ad avere problemi di salute e non potevi salire più, la mattina andavi al lungomare, all’altezza di piazza Umberto e fissavi il Convento per ore pregando, ti vedevo e mi si stringeva al cuore. Tante volte ti ho detto che ti avremmo portato pure in trono lì sopra. Senza te non era la stessa cosa il Primo Maggio e gli altri eventi, tu che quando vedevi la grande folla ti brillavano gli occhi ed esclamavi:” Oggi è a chiù bella jurnat'”.

Non da meno il tuo impegno per la nostra Santa Patrona. Se oggi esiste la tradizione del falò di Santa Trofimena è solo grazie a te. Iniziavi ai primi di novembre ad andare in giro con la carretta a due ruote per raccogliere la legna da ardere per il 27 novembre. Una fatica immane. All’alba, vestito da Babbo Natale, portavi le caramelle ai bambini e a sera tutti aspettavamo il rito dell’accensione do fuculizio. Se non fosse stato per te sarebbe solo un bel ricordo, invece quello che è frutto del tuo duro lavoro di anni e anni oggi è un momento tanto atteso che ognuno immortala con suo cellulare o lamacchina fotografica.

Per la Chiesa hai dato tanto, nelle processioni portavi il vessillo della “Congrega Nera” attorniato dai tuoi figli e quando non vestivi gli abiti dell’Arciconfraternita imbracciavi i piattini e con Baldassarre e altri giovani musicanti andavi ad accompagnare tutti i Santi.

E quanti fuochi hai sparato? Ogni vigilia, novena, festa, col sacco e il mortaio andavi fuori al vecchio pontile ed esplodevi i colpi scuri ed i colpi a cinque. Per te non era rumore o folklore, tu quei botti li sparavi per Santa Trofimena, per San Nicola, per la Madonna, in segno di devozione, non per altro.

E la banda “Amici dell’Anno”? Il 31 dicembre alle otto in punto partiva Salvatore e portava il Capodanno con la sua piccola banda in tutto il paese, hai anticipato quelle che poi sarebbero diventate formazioni più numerose, ma noi aspettavamo a te.

Un animo puro, senza macchia, senza peccato, mai na mala parol’, ti arrabbiavi solo se ti toccavano a San Nicola, non ti ho mai visto abbattuto in vita mia, eri forte, ti adattavi a tutto, eri fiero della tua famiglia, dell’amata Giovannina e dei tuoi figli, ne hai avuti tanti e li hai cresciuti coi tuoi valori e non è un caso se oggi tutti gli vogliono bene.

Non ci vedevamo più ma per noi era importante sapere che c’eri, ci informavamo del tuo stato di salute e pregavamo San Nicola di farti stare sempre bene.

Meritavi una statua nella piazza principale, invece non ti hanno mai dato un riconoscimento ufficiale. Non fa niente, per noi sei un monumento. Non ho indugi a dire che sei stato il cittadino che ha dato di più al nostro paese. Lo dico sinceramente a nome dei tuoi ragazzi, e siamo in tanti, per me e per loro rimarrai il nostro supereroe e come tutti i supereoi non morirai mai, adesso hai solo messo le ali e sei volato in Paradiso dai tuoi amati Santi.

Cià Tatò, ti abbiamo voluto bene come un padre!!!

Ciao Andrea!!!


La notizia della scomparsa di Andrea ci lascia attoniti, frastornati. Purtroppo è tutto vero, ci lascia un minorese che Minori ce l’aveva nel sangue, pur abitando al nord Italia, e non c’era giornata in cui non volgesse il pensiero al suo paese.

Grande devoto di Santa Trofimena e dei Santi venerati nella nostra comunità, soprattutto la Madonna dei Bambini “che tante volte ho implorato e che sempre mi fermo a pregare per tutti i bambini tutte le volte che torno a Minori”, e San Nicola, oltre ad essere un fervido osservante delle tradizioni della Settimana Santa.

E’ arrivato a mettere un quadretto della nostra Patrona persino nel tribunale dove lavorava, tanto che una volta una signora minorese trovatasi presso quegli uffici chiese come mai ci fosse quella foto esposta nel corridoio e le fu risposto:” L’ha messa sicuramente un impiegato che si chiama Andrea Citarella”.

Mi scriveva, si “cibava” di qualsiasi cosa potesse riguardare la quotidianità del paese, era informato su tutto e faceva di tutto per rendersi utile o partecipe di iniziative, lui che negli anni della gioventù fu protagonista della vita sociale del paese, con la musica, il teatro, le bande di Capodanno.

Si felicitava di come i giovani si avvicinassero alle usanze minoresi, come quelle legate al Convento di San Nicola:” Fa veramente piacere constatare la presenza di tanti giovani che con devozione si arrampicano fin lassù per partecipare con la preghiera a questa bella celebrazione, la quale ogni anno accoglie sempre più fedeli. Ho visto che anche la struttura ormai è quasi completamente recuperata e per gli sforzi che fanno e la passione che hanno questo gli fa molto onore. Che San Nicola protegga tutti, insieme alle nostre famiglie, e dia tanta forza ancora ai giovani che con grandi sacrifici hanno saputo recuperare una struttura e una tradizione che ormai giaceva nel dimenticatoio.”

Sostenitore della associazione “Minoresi nel Mondo” facevano capolino sul web i suoi video musicali con l’inseparabile chitarra, per poi esibirsi dal vivo in costiera quando si organizzava la serata ad agosto nell’atrio dell’Arciconfraternita.

Per tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscere una persona buona, sincera, genuina come te Andrea questo è davvero un brutto colpo. Sono sicuro che dal Cielo continuerai ad osservare e amare la tua Minori.

Ciao Andrea.

E’ nata Amalia Carmen!!!


Bellissima notizia per la comunità di Minori dove una nuova vita è sbocciata e porta tanta gioia ad una giovane coppia del posto.

Il giorno 5 maggio, ad Avellino, Elisabetta Anastasio ha dato alla luce Amalia Carmen, una stupenda bambina di quasi quattro chili di peso, per la gioia del neo papà Alessio Citro.

L’arrivo di Amalia Carmen è una lieta novella in questo presente difficile per la convivenza dell’Italia con la pandemia che sta mettendo a dura prova tutti noi ed è una grande speranza per il futuro perchè, nonostante le avversità, la vita nel nostro paese continua.

Un augurio speciale alla giovane famiglia e a tutti parenti ed amici che gioiscono insieme della nascita di Amalia !

E’ nato Giuseppe!!!


E dopo la fine della chiusura forzata a causa della pandemia che ha ridato un pò di libertà alla popolazione, a Minori arriva un’altra bella notizia per la nascita di un bebè.

Presso l’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore, alle ore 1:13, Sara Pisacane ha dato alla luce Giuseppe, uno splendido maschietto di oltre tre chili di peso, per la gioia del papà, Gianluigi Di Costanzo, e soprattutto della sorellina Emily, la quale avrà un bambolotto in carne ed ossa da coccolare.

Auguri ai nonni paterni, Teresa e Giuseppe, con zia Mariarosaria, quelli materni, Mena e Aldo, con zio Manuel, artisti minoresi delle riparazioni di elettrodomestici, insieme a Gianluigi.

L’arrivo di Giuseppe in questo periodo particolare è un avvenimento molto importante perchè diventa un simbolo di rinascita e di speranza per il paese e ci stimola a gridare ancora più forte:”Tutto andrà bene”.

Vive felicitazioni per questa bella famiglia!!!

Ciao Graziella

Che non stavi bene lo sapevamo, ma si sa, non siamo mai pronti a lasciare andare via le persone che vogliamo bene. Ti conosco da una vita per la fraterna amicizia con Gianluca e anche per quella che nutro per tutte le tue figlie, un pò come tutto il paese lo è, perchè sono splendidi ragazzi, come te, trasmettono positività solo a salutarli la mattina.

Ricordo quando da adolescenti facevamo le ore piccole,mi acchiappavi la mattina e ti raccomandavi di non combinare casini, ce l’ho ancora nelle orecchie quel ” Mi raccomando è”, col tuo accento parmense. E poi le serate estive, le tante chiacchiere davanti al Tony’s. Gira e rigira finivi a parlare sempre di loro.

E la tua ansia quando Liliana a quattordici anni doveva andarsene da casa per inseguire il suo sogno della pallacanestro? “Che dici Angiolè, è una bambina”. Avevi una mentalità aperta, l’hai lasciata andare e insieme avete vinto la scommessa, ora è una stella del basket.

Sei stata una guerriera, lo devo ammettere, del male che ti affliggeva hai sempre detto che non t’importava, hai vissuto fino alla fine come volevi tu. Per farci l’ultima risata io e te, l’unica cosa che non hai fatto è lasciare i cinque pacchetti di debito:” Poi se muoio te li fai pagare da loro”. Sei unica.

Resterai sempre nel mio cuore, ciao Graziella!!!